Piccola e semplice intervista diretta a quelli di:
Calaveras Studio (http://www.calaverastudio.wordpress.com/)
ne farà le veci Andrea Frenguelli AKA Franky
Ho curiosato nel vostro wordpress alla ricerca dei vostri lavori e devo farvi i complimenti, soprattutto per il video che avete girato e montato per il pezzo MUSICA DEL DEMANIO degli apprezzabili CHAMBERS (mi piace soprattutto per l’originalità!).
BOMBEAMMANO RECORDS:
Ma voi chi siete ? E soprattutto, cosa fate ?
CALAVERAS STUDIO:
Calaveras è innanzitutto un gruppo di amici, accomunati dalla passione per la scrittura e la regia che hanno deciso di mettersi insieme per realizzare un progetto comune: vivere delle proprie passioni. Epico, no?
BOMBEAMMANO RECORDS:
Il vostro gruppo di lavoro è variegato dal punto di vista di esperienze e competenze audio visive e musicali? Quanto incide il vostro gusto personale sul lavoro?
CALAVERAS STUDIO:
Di sicuro Calaveras è un crogiolo di esperienze musicali molto diverse tra loro. Ognuno di noi ha sicuramente un proprio bagaglio: passiamo con disinvoltura dal rap al blues, dall’hardcore al jazz fino agli chansonniers.
Devo dire però che le differenze nelle nostre rispettive influenze musicali passano del tutto in secondo piano sul lavoro: ciò che ci accomuna è più che altro la ricerca di un elemento filmico che parta dalle sensazioni che una canzone – o più complessivamente il mood di un’artista – riescono a stimolarci e questo molto spesso va al di là della musica in sé.
BOMBEAMMANO RECORDS:
Non credete che nella scena underground italiana ci sia un blocco dal punto di vista della collaborazione tra elementi musicalmente diversi, ma più in generale artistici?
CALAVERAS STUDIO:
Sotto il profilo musicale non saprei risponderti…di sicuro vedo un po’ di stanchezza per quanto riguarda le nuove proposte. Ciò non toglie che siamo a un punto di svolta sia nella produzione musicale sia in quella video. Negli ultimi dieci anni i costi di entrambe – anche per realizzare un prodotto professionale – si sono drasticamente abbattuti. Ciò ha reso questi due media sicuramente più fruibili da parte di tutti ma è un’arma a doppio taglio: basti vedere quanti sono i musicisti che ormai pensano prima a girarsi un video da mettere su youtube per raccattare il famoso quarto d’ora di celebrità Warholliano ed elemosinare qualche mipiace piuttosto che a costruirsi un’identità artistica, coadiuvati in questo da pseudoregisti che pensano basti una fotocamera e premiere per realizzare un videoclip. Non fraintendermi: per me il DIY è la base ma solo se a questo corrisponde anche una presa di coscienza precisa del mezzo che si usa. Insomma, se non sai quello che fai non puoi far altro che abbassare il livello generale…e questo non conviene a nessuno.
Da un altro punto di vista, la democratizzazione della produzione video ha fatto nascere una serie notevole di piccole e medie case di produzione – come Calaveras, appunto – ed ha introdotto un elemento nuovo nella realizzazione di video musicali per le bands. Siamo passati da una situazione in cui il videoclip era appannaggio esclusivamente dei big e nei quali questi erano il centro indiscusso della scena, ad un’altra più paritaria, in cui casa di produzione e musicista lavorano ad un progetto che li coinvolge entrambi artisticamente.
BOMBEAMMANO RECORDS:
Come finanziate i lavori, da dove trovate la vostra ispirazione e quali sono i vostri principi “etici professionali” ?
CALAVERAS STUDIO:
Per quanto riguarda l’ispirazione non esiste una formula fissa, ognuno di noi ha i suoi pensatoi e la sua maniera di inventarsi un soggetto. Io, ad esempio, ho il trekking: passeggio per i boschi finché non mi viene in mente qualcosa che possa funzionare. Una volta trovata l’idea giusta, si procede per brain storming e più o meno tutti partecipano al parto del progetto.
La nostra etica finanziaria invece è semplice: far pagare il giusto ai ricchi per chiedere poco ai poveri. Dove con ricchi intendo aziende e chiunque possa permettersi di pagare un prezzo onesto e per poveri intendo musicisti, artisti e noi stessi Calaveras.
Tendiamo sempre a cercare, per quanto possibile, un certo numero di lavori, per così dire, “commerciali” – come spot, coperture video ecc. – tale da poterci permettere di realizzare i lavori in cui ci sentiamo più artisticamente coinvolti a costi contenuti. In generale comunque cerchiamo di coprire tutti i ruoli necessari all’allestimento di un set facendo ricorso a parenti ed amici. Ad esempio, nel video dei Chambers, per sfamare quella mandria di bambini, siamo ricorsi a mia madre ed Elisa Fuso – la ragazza di Ivan, altro Calaveras nonché regista di Musica del Demanio – ci ha confezionato un dettagliatissimo storyboard e ha realizzato le uniformi dei boy scout.
BOMBEAMMANO RECORDS:
Ritornando al video dei Chambers (http://www.rockit.it/chambers/video/musica-del-demanio/12670) , che sono una delle più ascoltate e conosciute band Punk Rock dal sottosuolo italiano, come avete sviluppato le riprese e quanto, in termini di fatica, vi è costato questo lavoro ? NE SIETE SODDISFATTI?
CALAVERAS STUDIO:
Quali siano state le difficoltà oggettive nel realizzare Musica del demanio credo sia evidente già guardando il video: ti lascio immaginare cosa può essere stato trovare una decina di bambini in grado di reggere tre giorni di riprese a ritmo serrato e soprattutto cosa abbia significato gestirli. Come ti accennavo prima, però, per i Chambers ci sentivamo coinvolti in un progetto che innanzitutto ci piaceva e ci stimolava artisticamente; in questi casi credo che la voglia di far bene, di confezionare quindi un prodotto che innanzitutto soddisfacesse noi stessi, consenta di passar sopra qualsiasi fatica e difficoltà.
BOMBEAMMANO RECORDS:
Questa piccola intervista è conclusa, avete qualcosa di grosso che bolle in pentola per i prossimi mesi ? Bombeammano records vi manda un saluto e in bocca al Papa per tutto.
CALAVERAS STUDIO:
Per quanto riguarda i videoclip abbiamo in cantiere un progetto con i Cyborgs, gruppo electro blues romano, per la regia di Francesco Ciavaglioli, e stiamo definendone un altro con un gruppo hardcore perugino del quale seguirò io la regia.
Per il resto, stiamo cercando di darci una struttura professionale per realizzare lavori più impegnativi sul lungo periodo e a livello produttivo, come una web series di ambientazione funerea e un documentario di viaggio, girato in soggettiva, che si chiamerà “Solo Intorno”.
Insomma, di progetti in pentola ce ne sono diversi ma i problemi sono gli stessi che affliggono chiunque cerchi di realizzare in Italia un progetto a lungo termine: precarietà diffusa, difficoltà a vedere retribuiti i processi creativi, una sostanziale incertezza del futuro e in fondo anche la sgradevole sensazione di essere soli quando si cerca di condurre in porto un progetto di vita che ti consenta di non essere costretto a emigrare come fanno in molti che in fondo, almeno per come la vedo io, non fanno altro che gettare la spugna arrendendosi allo stato attuale delle cose.
Che poi le possibilità siano reali o meno ancora non lo saprei dire ma Calaveras, intanto, ci sta provando.
FINE.